Mercato cinese ed il crimine alimentare, il forum di Pechino “Food and Drug Criminal Enforcement 2017”
Cosa sappiamo dell’applicazione del diritto alimentare nella Repubblica Cinese?
Il 7 luglio 2017 a Pechino si è svolto un importante forum sulla sicurezza alimentare, il “Food and Drug Criminal Enforcement 2017”. L’evento ha richiamato figure di alto livello sia come pubblico che come relatori, provenienti da diversi ambiti e professionalità, dal dipartimento di polizia di diverse province della Cina, ad alcuni professori universitari di alto profilo ed esponenti di aziende alimentari. | ![]() |
Il Food and Drug Criminal Enforcement 2017 sulla sicurezza alimentare, è stato quindi un incontro ricco di esperienze e dati interessanti sulle frodi alimentari e la repressione del crimine. E’ stato anche un momento molto importante per tutte le parti interessate in quanto è stato possibile condividere le migliori pratiche per prevenire frodi e adulterazioni alimentari, nonché analizzare in prospettiva le principali sfide relative al crimine alimentare.
Il quadro giurico
Nella Repubblica Popolare Cinese, il crimine alimentare è disciplinato dal PRC Criminal Law (Criminal Law of the People’s Republic of China), e in particolare:
- Articolo 140, che punisce il produttore o i venditori che attuano sofisticazioni o adulterazioni o imitazioni di prodotti, o commercializzano prodotti contraffatti o difettosi come genuini o di alta qualità, o ancora vende un prodotto non conforme come idoneo. In questi casi se la somma dei reati legati alla vendita del/dei prodotto/i, ammonta a più di 50.000 yuan, la pena è direttamente correlata oltre che dal danno anche al fatturato generato dalla vendita di tali prodotti non idonei.
- Articolo 143, che punisce chiunque produce o vende alimenti non conformi alle norme igieniche e sufficienti a causare gravi infezioni alimentari o gravi malattie da batteri alimentari. Le pene sono variabili e dipendenti oltre dal danno causato anche dal comportamento criminale che ha causato conseguenze specifiche.
- Articolo 144, che punisce chiunque compie atti di adulterazione o sofisticazione di cibo o vende alimenti contenenti sostanze tossiche o nocive non alimentari o vende il cibo miscelato con sostanze tossiche o nocive non alimentari. Se tale atto è doloso la pena varia anche in questo caso, se si riconosce il comportamento criminale che ha causato conseguenze specifiche.
- Articolo 222, che punisce coloro che pubblicizzano o che sfruttano la pubblicità di un prodotto non idoneo a scopo di lucro, se le circostanze del reato sono gravi.
Purtroppo l’interpretazione degli articoli sopra citati, risulta per la maggior spesso vaga e soggetta a possibile interpretazioni (ad esempio: ”grave danno alla salute umana” è definita dai tribunali come “capace di causare lesioni minori, o capace di causare disabilità minori”).
Nel 2013 la Corte Suprema del PRC ha fornito un’interpretazione ufficiale per fornire alcune linee guida interpretative ad alcuni degli elementi essenziali delle suddette disposizioni, come “gravi malattie”. Tuttavia non ha fornito una chiave di letture chiara e definitiva.

La situazione attuale sulla repressione alimentare
Dai dati raccolti emerge una situazione poco confortante dal punto di vista dell’applicazione delle panorama legislativo. Nonostante i grandi sforzi compiuti dalle autorità la repressione del crimine alimentare è ancora poco contrastata. Molte delle accuse infatti possono essere contestate da fattori legati al valore economico molto basso della grande maggioranza dei prodotti alimentari incriminati. Per un reato penale infatti è necessario aver commesso il fatto con un un fatturato inferiore a 100.000 RMB e in circa l’80% di questi casi il fatturato effettivo non è identificato a causa della mancanza di dati. Nel 51% dei casi i reati sono chiusi in meno di 1 anno con ammende amministrative generalmente inferiori a 100.000 RMB (in gran parte inferiore a 10.000 RMB).
L’imprecisione di alcune disposizioni del diritto penale ostacola anche la pena
In alcune situazioni la pena per essere applicata in modo completo, deve essere supportata da una chiara prova di intenzionalità del crimine, ovvero il reato deve essere stato commesso intenzionalmente. Non vi sono invece pene in caso di negligenza, che di fatto non viene punita.
La situazione in cui i soggetti si dichiarano non essere consapevoli del fatto che il loro comportamento non è conforme o illegale, è largamente diffusa e di conseguenza la pena non viene applicata.
Un caso particolare è legato alla consulenza falsa di alimenti o più semplicemente alla pubblicità di alimenti non conformi. Tali casi sono perseguiti dalle autorità nonostante le disposizioni penali siano vaghe. Solitamente questo genere di casi è legato a rivendicazioni terapeutiche o affermazioni curative dei prodotti, senza fondamenti scientifici.
Un recente caso di falsa pubblicità è quello di presentazione dei “Cordyceps Sinensis / 冬虫夏草” che in realtà sono stati effettivamente essere scoperti come “cordyceps militaris / 蛹虫草” un prodotto molto diverso. In questo caso la pubblicità mediante canali televisivi affermava che il prodotto aveva funzioni di trattamento delle malattie, senza però fondamento.
In un altro caso, il primo del suo genere, è quella di una condanna a cinque anni e nove mesi di detenzione per frodi credibili di alcuni prodotti offerti in vendita su e-shop.

Uno sguardo al futuro
ll problema della frodi e crimini alimentari nella Repubblica Cinese, rappresenta un terreno dove le autorità di controllo hanno espresso il loro impegno per il futuro in termini di:
- Miglioramento del meccanismo delle cooperative investigative inter-provincie;
- Promozione dell’informatizzazione delle indagini e delle forze dell’ordine;
- Aumento delle pene

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Fonti e riferimenti per gli aggiornamenti:
www.chinafoodlaw.blog
www.foodlawlatest.com
Informazioni sull’autore: Marco Valerio Francone
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