Food Defense e Food Defense Plan: strumenti di prevenzione e crescita aziendale
Oggi affrontiamo il tema della Food Defense e del relativo Food Defense Plan. Illustreremo come da un requisito cogente (per il mercato USA) e volontario (per il mercato UE) la Food Defense può rappresentare un elemento di crescita aziendale molto importante.
Da un recente evento formativo promosso dalla MV Academy proprio sul tema Food Defense è emersa una grande richiesta di “approfondimento” nonostante la maggior parte delle aziende iscritte al corso non avesse fra i “main market” il mercato USA dove la presenza di un Food Defense Plan è requisito cogente (almeno per talune categorie di produttori).
Oggi, infatti, in un mercato globale sempre più complesso e interconnesso, le aziende sono maggiormente esposte a possibili atti intenzionali di sabotaggio o contaminazione di alimenti. L’approccio aziendale al tema della Food Defense sta assumendo un ruolo determinante nella scelta dei fornitori e dei produttori per molti gruppi di distribuzione e retailer internazionali.
Perché è importante la Food Defense
A livello globale, la contaminazione intenzionale di un prodotto (alimento e/o packaging) è una fra le maggiori minacce identificate. Tuttavia, nel mercato alimentare Europeo questo tipo di minaccia è sempre stato declassato da un punto di vista della probabilità rispetto alla sicurezza alimentare.
Il concetto di Food Defense in una moderna azienda alimentare dovrebbe invece avere la medesima importanza del concetto di sicurezza alimentare. Entrambi i processi, che sono alla base sia di un piano per la valutazione dei rischi igienico-sanitari sia di un piano per la difesa del prodotto, seppur con due approcci metodologici molto differenti convergono su un unico obiettivo: quello di garantire la sicurezza, legalità, qualità e autenticità del prodotto.
Cosa vi ricordano questi “must”? Sicuramente vi riportano alle certificazioni BRCGS, IFS e FSSC 22000. Questi schemi, approvati dal GFSI, richiedono uno specifico piano di gestione per la difesa del prodotto (o Food Defense Plan) così come anche un piano specifico per la sicurezza alimentare del prodotto o del packaging alimentare (o Food Safety Plan).
Che cosa significa davvero Food Defense
La Food Defense è un processo composto da una serie di attività finalizzate alla protezione dei prodotti alimentari da adulterazioni intenzionali e sabotaggi realizzati con lo scopo di creare danni alle aziende e alla salute dei cittadini.
Spesso il principale obiettivo di tali azioni non è di danneggiare il singolo consumatore bensì di indebolire il brand o screditare un mercato. Altre volte, invece, si rivolge a una specifica fascia di consumatori. La caratteristica però che rende diversa un’allerta afferente al sistema Food Defense rispetto a un’allerta relativa al sistema Food Safety è la natura del problema.
Nel primo caso il tutto nasce da una volontarietà dell’atto mentre nel secondo dalla non intenzionalità.
Questo elemento impatta direttamente su un fattore fondamentale necessario alla valutazione del rischio ovvero la probabilità.
In ambito Food Safety la probabilità è un dato prevedibile con ragionevole accuratezza attraverso strumenti quali: normative, ricerche scientifiche, allerte sanitarie e molto altro.
In ambito Food Defense, invece, la probabilità non è sempre così facile da stabilire e spesso non è certa. Il motivo è semplice: possiamo prevedere alcune variabili sulla base di uno storico ma non sapremo mai con esattezza se e quando un individuo deciderà di compiere un dato atto volontario a danno di un prodotto o di un sistema.

Come affrontare concretamente la Food Defense in azienda
La prima attività necessaria allo sviluppo di un corretto piano per la Food Defense richiede uno studio approfondito di vulnerabilità (Vulnerability Assessment), studio che deve essere condotto anche da un punto di vista di site security. A seguito di una valutazione della vulnerabilità da dove emergono i punti critici del sistema (non i CCP dell’ HACCP o FSP), l’azienda deve sviluppare una piano delle azioni di mitigazione (mitigation strategy) che sovente può ricondurre anche a procedure di Food Safety.
Un piano per la Food Defense richiede un approccio innovativo se paragonato a un Food Safety Plan. Un piano Food Defense infatti, a differenza di uno studio HACCP, si basa su principi scientificamente non misurabili. Ecco perché le due valutazioni sono e devono essere distinte (ove fossero unificate interrogatevi sulla loro correttezza e specificità).
Da dove partire
Esistono 3 approcci:
- l’azienda certificata GFSI: questa azienda che non sempre esporta negli USA tende a seguire i requisiti dei vari schemi BRCGS, IFS, FSSC 22000 sviluppando un piano per la Food Defense. Tuttavia, i requisiti dei tre schemi, pur essendo molto simili alla norma FSMA-IA, non coprono integralmente quanto richiesto per il mercato americano soprattutto nella modalità applicativa. Leggi l’approfondimento sul tema;
- l’azienda che esporta in USA: questa realtà è soggetta a normativa cogente imposta da FSMA capitolo IA (Intentional Adulteration). Fra tali requisiti figurano l’implementazione di un Food Defense Plan che fino al luglio 2021 era richiesto solo ad aziende con più di 10 milioni di dollari di fatturato medio negli ultimi 3 anni. Oggi viene richiesto anche alle piccole imprese. Leggi l’approfondimento sul tema;
- l’azienda UE non certificata GFSI e che non esporta in USA: questo caso non sarebbe tenuto obbligatoriamente allo studio e implementazione di un Food Defense Plan in quanto a livello di stati membri non vi è ancora un quadro preciso e definito.
In merito a quest’ultimo caso, uno dei pochi documenti ufficiali è la Decisione 1082/2013/UE del 22 ottobre 2013 relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Tale Decisione ha posto in essere per la prima volta il problema dei possibili rischi da atti intenzionali e ha portato a sostenere politiche di cooperazione e coordinamento tra gli Stati membri per migliorare la prevenzione e il controllo della diffusione di malattie umane nonché per prevenire altre gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Fra le minacce indentificate e per le quali è stata rafforzata la cooperazione figurano:
- minacce chimiche;
- minacce microbiologiche;
- minacce radioattive.
Successivamente nel 2017 la Commissione ENVI ha nuovamente posto in essere un tavolo di discussione a Bruxelles sul tema Food Defense. Tuttavia ancora una volta non si è giunti né a una proposta di legge né a un formale impegno sul tema della Food Defense come strumento UE per la salvaguardia dei prodotti alimentari. Leggi l’approfondimento sul tema.
Qual è il giusto approccio
Sicuramente un approccio volto alla tutela del consumatore, a prescindere dal mercato di destinazione del prodotto. Oggi è chiaro che il problema della difesa del prodotto è reale e possibile. In un mercato interconnesso e globalizzato come quello attuale nessuno può davvero sentirsi esente da un possibile danno nei confronti del brand che rappresenta o per il quale lavora.
Da dove partire? Sicuramente da una corretta formazione e consapevolezza dei metodi e delle finalità di un piano per la Food Defense. Poi, da un supporto qualificato e non improvvisato o semplicistico. Sia il piano di Food Defense che il piano HACCP o FSP non sono quadri da mostrare all’auditor ma strumenti per tutelare e fare crescere il business, tutelare la salute di tutti, il nostro lavoro, la nostra capacità di migliorare e performare.

MV CONSULTING Srl è una società di consulenza specializzata nel settore alimentare e dei materiali a contatto alimentare a livello internazionale. L’esperienza e la competenza dei suoi consulenti, maturata in contesti industriali, può aiutarti ad affrontare in modo professionale ogni progetto.
MV CONSULTING Srl è già la scelta di importanti realtà industriali del mondo produttivo e distributivo alimentare e di materiali a contatto alimentare. Confrontati con un nostro consulente e scopri il nostro valore.
Informazioni sull’autore: Marco Valerio Francone
© MV CONSULTING srl – Diritti Riservati