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LA CONTAMINAZIONE FISICA NEI MOCA

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La contaminazione fisica nei MOCA rappresenta un pericolo reale per la sicurezza del consumatore. Questa potenziale non conformità degli alimenti si presenta in molte forme a seconda dei materiali utilizzati per il confezionamento.

La contaminazione fisica nei MOCA può essere introdotta in molteplici punti durante il processo produttivo, dalle strutture di produzione alimentare all’imballo stesso, ai sistemi di inserimento del prodotto nella confezione finale.

Il MOCA o imballaggio alimentare può infatti essere già contaminato alla fonte soprattutto nei casi di MOCA costituiti da materiali facilmente frangibili (vetro per esempio).

Per questo i produttori alimentari devono valutare attentamente la possibilità e la gravità di una possibile contaminazione fisica nei MOCA nel loro processo, valutando i sistemi più efficaci per la riduzione del rischio stesso. Non sempre però questi sistemi devono comportare grandi investimenti, molte delle possibili soluzioni sono economicamente sostenibili.

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Fonti principali della contaminazione fisica nei MOCA

Un imballaggio alimentare o MOCA, può essere contaminato all’origine. Ogni produttore di MOCA deve impostare un sistema di GMP come da normativa applicabile Regolamento UE 2023/2006. Se queste attività svolte dal produttore non si dimostrano sufficienti, eventuali contaminazioni possono giungere alla successiva fase di utilizzo del MOCA. Tra gli imballaggi che presentano il maggior rischio di contaminazione da rischi fisici ci sono:

  • Imballi di cartone stampati

I prodotti in cartone possono essere riciclati numerose volte, mantenendo cartone e cartone fuori dalla discarica. Mentre questo è un grande vantaggio per l’ambiente, a volte può rappresentare un rischio se la polpa riciclata contiene materiale estraneo.

  • Contenitori rigidi in plastica e coperchi

Il processo di stampaggio a iniezione per la creazione di contenitori e coperchi comporta l’uso di alta pressione per iniettare resina calda in uno stampo e quindi tagliare via la plastica in eccesso. Durante questo processo, ci possono essere pezzi di plastica in eccesso che vengono tagliati ma rimangono nel contenitore. Un altro modo in cui i contenitori di plastica vengono contaminati è attraverso metalli che fanno parte dei materiali di imballaggio o vengono filtrati attraverso schermi o filtri progettati per catturare tali oggetti (ma invece si staccano e diventano contaminanti).

  • Vasetti o contenitori di vetro

Le confezioni di vetro possono contribuire alla contaminazione fisica in diversi modi. I contenitori possono rompersi durante il processo di produzione, portando alla contaminazione del prodotto. Possono anche rompersi durante il processo di pallettizzazione e potenzialmente creare un rischio per il vetro estraneo di provocare lesioni ai consumatori.

La contaminazione nei MOCA dovuta al processo produttivo è una causa molto più frequente e dovuta spesso all’utilizzo di attrezzature non idonee. Uno studio dei processi interni e dei materiali utilizzati, sono alla base di un sistema di prevenzione efficiente.

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Il modo migliore per rilevare la contaminazione degli imballaggi

Come con qualsiasi tipo di materiale estraneo, il rilevamento del problema prima che il prodotto raggiunga i consumatori è l’attività preventiva migliore. Il concetto di prevenzione infatti riduce drasticamente il rischio che i prodotti contaminati, raggiungano gli scaffali di vendita conseguenze costose e disastrose. L’introduzione di rivelatori di metalli nell’industria alimentare (metal detector) rappresenta uno dei sistemi più efficaci ma ha un limite fissato in diversi fattori:

  1. Si rilevano solo corpi con percentuali significative di metalli.
  2. Determinati prodotti, soprattutto a causa della alta umidità, impongono limiti di rilevabilità elevati.
  3. Non sempre è possibile applicare questa tecnologia (esempio delle confezionai alluminate).

Contaminanti come il vetro e la plastica non sono rilevati con i metal detetor.

Ulteriori sistemi possono essere legati al controllo visivo delle singole confezioni, tuttavia questa prassi è difficilmente praticabile, soprattutto nelle moderne produzioni alimentari a causa di:

  1. Difficoltà oggettiva di verificare sistematicamente tutte le confezioni
  2. Difficoltà di rilevamento ad occhio nudo di frammenti inferiori a 0,5 cm
  3. Abitudine dell’operatore alla verifica sistematica (è un difetto fisiologico dettato dalla ripetizione sistematica di un’attività per lassi di tempo elevati)

Un sistema di controllo e salvaguardia per la contaminazione fisica nei MOCA è l’utilizzo di aria a pressione. Viene utilizzato nelle industrie che eseguono riempimento di contenitori in materiale frangibile (vetro). Questo sistema seppur efficace non è esente da limitazioni dovute spesso alla forma del recipiente nonché all’aria utilizzata (introduzione di MOSH e MOAH).

Un sistema molto efficace ma oneroso per rilevare la contaminazione fisica nei MOCA, sono i rilevatori di corpi estranei mediante raggi X.

La tecnologia a raggi X è in grado di rilevare infatti particelle microscopiche. Possono essere rilevati frammenti di legno, vetro, plastica, gomma, metallo, pietre e altri contaminanti di soli 0,8 mm (e in alcuni casi anche più piccoli). L’ispezione degli alimenti a raggi X è una delle tecnologie più efficaci di rilevamento della contaminazione estranea oggi disponibile. Oltre a rilevare i contaminanti, l’ispezione a raggi X può rilevare difetti del contenitore, componenti mancanti e livelli di riempimento errati.

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Fonti e riferimenti per gli aggiornamenti:

NORMATIVA ALIMENTARE®

Informazioni sull’autore: Marco Valerio Francone

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