Certificazione Prodotto vegetariano
La certificazione di prodotto vegetariano rappresenta un’opportunità per le aziende dell’agroalimentare che vogliono inserirsi in un mercato in grande crescita e dimostrare una sensibilità verso aspetti etici e della valorizzazione dell’ambiente.
Il consumatore vegetariano predilige infatti prodotti che non derivano dallo sfruttamento di un animale, un consumatore vegano invece oltre a seguire la dieta vegetariana, si limita a consumare solo quei prodotti che non derivano ne dallo sfruttamento animale ne da alimenti derivati dal consumo animale come latte, uova, miele.
La certificazione vegetariana identifica una specifica categoria di alimenti che rispettano queste scelte soprattutto di carattere etico (rispetto per gli animali), salutista (benessere personale derivante dalla dieta) o ecologico (la produzione di alimenti a base di carne ha un impatto ambientale maggiore rispetto alle produzioni di vegetali).
In Italia il mercato dei prodotti vegetariani è in continua crescita, a dimostrazione di un trend sempre più diffuso fra i consumatori e che sta lentamente modificando le abitudini di consumo degli italiani. Il trend degli ultimi anni mostra un aumento del 6% nel 2013, 7,1% nel 2014 e 8% nel 2015. Questo ha spinto molti produttori a valutare lo studio e la realizzazione di prodotti vegetariani o ancora a cambiare radicalmente la policy aziendale a favore di una logica di rispetto dell’ambiente e della fauna presente in esso.
Purtroppo gli aspetti legislativi dei prodotti vegetariani non sono chiari in quanto manca una normativa specifica che definisca i requisiti di questo specifico settore alimentare. In questa incertezza sono nati molti marchi per prodotti vegetariani o per certificazioni per prodotti vegetariani creando molta confusione fra i consumatori
Bisogna in prima luogo fare una distinzione fra marchio e certificazione:
- Il marchio “prodotto vegetariano” è un’autocertificazione che le aziende ottengono riconoscendo una royalty al titolare del marchio il quale concede i diritti di utilizzo e può effettuare dei controlli periodici sull’azienda. È un processo che risponde unicamente alla normativa UNI EN ISO 14021 cioè lo standard internazionale relativo alla certificazione ambientale di prodotto e indica che l’azienda produttrice è responsabile di quanto dichiarato sui propri prodotti.
- La certificazione “prodotto vegetariano” prevede invece il rispetto di un disciplinare molto più rigido e viene rilasciata a fronte di controlli approfonditi e ripetuti da parte di un ente esterno riconosciuto che ha la responsabilità di garantire il rispetto dei requisiti del disciplinare.
In Italia la certificazione più diffusa nell’ambito vegetariano è Qualità Vegetariana promossa dall’AVI (Associazione Vegetariana Italiana), che ha sviluppato un disciplinare di produzione (di cui esiste la versione vegetariana e quella vegana) a cui devono attenersi le aziende per ricevere la certificazione. La certificazione vegetariana si ottiene a fronte di un percorso di implementazione dei requisiti del disciplinare e superamento di un audit da parte di un ente terzo riconosciuto.
A quel punto l’azienda può utilizzare sui propri prodotti vegetariani specifici marchi identificativi V Label (uno per prodotti vegetariani e uno per quelli vegani), noti anche come Germoglio, rilasciati dalla stessa AVI e che è possibile trovare in tutta Europa, grazie alle collaborazioni fra l’AVI e le altre associazioni di vegetariani europee, che confluiscono nell’EVU (European Vegetarian Union).
Altre fra più noti marchi in ambito vegetariano sono il VeganOk, Il Vegan society, e la certificazione di ICEA Prodotto Vegetariano.
Ognuna di queste organizzazioni ha stabilito un disciplinare a cui fare riferimento per certificare gli alimenti come prodotti vegetariani, ma i punti essenziali comuni ad ogni certificazione sono:
- Non impiegare alimenti, ingredienti, coadiuvanti e ausiliari di fabbricazione ottenuti con il sacrificio di animali;
- Non impiegare alimenti, ingredienti, coadiuvanti e ausiliari di fabbricazione sperimentati su animali;
- Non impiegare alimenti, ingredienti, coadiuvanti e ausiliari di fabbricazione ottenuti da organismi geneticamente modificati (OGM);
- Obbligo di rintracciabilità del numero di lotto e del produttore degli ingredienti critici (rispetto al possibile contenuto in sostanze di origine animale) di cui è composto il prodotto;
- Le uova e altri prodotti derivati devono essere ottenute da galline allevate a terra, all’aperto o biologiche.
- Il latte deve provenire da allevamenti biologici che rispettano l’etologia e le normative in materia di benessere animale (in particolare per quanto attiene l’alimentazione e gli spazi di deambulazione);
- Assenza di parti di origine animale anche nelle attrezzature e nei materiali di confezionamento;
Ottenere per i propri prodotti una certificazione vegetariana significa introdurre nuovi vincoli prodottivi ma apporta anche numerosi vantaggi. Inoltre una certificazione per prodotti vegetariani implica un miglioramento anche del sistema di controllo della qualità dei propri prodotti e dei propri processi,
MV CONSULTING grazie all’esperienza maturata in più di tredici anni di lavoro nel settore agroalimentare, può supportarti nello sviluppo dei requisiti, nell’ottenimento e nel mantenimento della certificazione per prodotti vegetariani.