CAMBIAMENTO CLIMATICO E LA SICUREZZA ALIMENTARE
Siamo davvero davanti ad un grave rischio?
Quale impatto può avere il cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare globale. Questa domanda è sempre più ricorrente nel settore della sicurezza alimentare e soprattutto pone molti quesiti a chi, come noi, investe professionalmente nella gestione e nello studio dei sistemi per la sicurezza alimentare a livello globale, nonché nelle attività di verifica e audit.
Qualche tempo fa avevamo pubblicato un articolo denominato “La resistenza antimicotica e l’ambiente“ sul portale Normativa Alimentare®, dove avevamo effettuato una breve analisi di una delle informazioni tecniche che ogni abbonato al servizio riceve settimanalmente.
Oggi torniamo sull’argomento con un tema però più ampio e complesso. Negli ultimi anni abbiamo ormai compreso come gli effetti a lungo termine sulla temperatura, umidità, precipitazioni, la frequenza di eventi meteorologici estremi influenzano le pratiche agricole, la produzione agricola e la qualità nutrizionale delle colture alimentari.
Ma questo scenario sta cambiando anche una serie di fattori che non vediamo in modo così diretto e che in linea di azione possono avere impatti ben più gravi sulla nostra salute.

Il cambiamento a livello microbiologico
Nel mio percorso di studi universitario in Scienze biologiche molecolari ho appreso quando un microrganismo sia sensibile ai cambiamenti, nel bene e nel male. Studiavo il modo, attraverso la ricombinazione genetica, di migliorare alcune caratteristiche del soggetto ma al contempo osservavo come “la natura” poteva (e spesso riusciva) in modo autonomo a controbilanciare le modifiche con soluzioni a volte migliorative rispetto ai nostri tentativi. Il tutto apparentemente in modo molto semplice!
La sensibilità dei microrganismi, anche quelli potenzialmente produttori di tossine, e di altri parassiti ai fattori ambientali, ha infatti una correlazione molto stretta con il cambiamento climatico il quale, può incidere accelerando i principi di evoluzione dei microrganismi e, indirettamente quindi, può essere la causa dell’insorgenza e dell’intensità di alcune malattie di origine alimentare.
Un altro fattore di correlazione fra il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare globale è il possibile insediamento di specie invasive, dannose per la salute delle piante e degli animali, in aree geografiche che prima ne erano prive, causando danni anche di vaste proporzioni sull’alimentazione. Un esempio è il riscaldamento delle acque di mare superficiale che ha portato in talune zone ad un aumento dell’apporto di nutrienti nelle stesse con conseguente crescita di alghe produttrici di tossine, questo fattore ha causando epidemie da contaminazione nei frutti di mare, con un danno anche alle attività della pesca e indirettamente alla popolazione.
Alcuni casi di cambiamento climatico e sicurezza alimentare
- 2011 l’EFSA riunisce alcuni esperti sul tema “interazioni dei parassiti delle piante e il cambiamento globale” al fine di valutare i rischi emergenti per la salute delle piante che stanno causa deficit nell’alimentazione delle popolazioni in talune aree geografiche mondiali.
- 2012 l’EFSA al fine di prevenire la produzione e la diffusione delle aflatossine nel mais, nel frumento e nel riso in diversi scenari di cambiamento climatico, sostiene lo sviluppo di uno strumento specifico per l’analisi.
- 2013 l’EFSA valuta i rischi posti dai virus trasmessi alle piante dalla mosca bianca foglia d’argento, nelle condizioni attuali e in uno scenario di cambiamento climatico di +2°C.
- 2014 alcuni studi dimostrano che diffusione delle lumache di mele nelle zone umide dell’Europa meridionale, sia direttamente correlato al cambiamento climatico in quella specifica area.
- 2016 focolai di intossicazione alimentare da ciguatossina in Spagna e Portogallo portano alla convocazione di un tavolo tecnico di scienziati europei al fine di trovare una soluzione. Anche in quanto caso la correlazione fra cambiamento delle condizioni climatiche (alghe produttrici di tossine, a loro volte utilizzate come alimento dal pesce poi pescato e venduto come alimento) e sicurezza alimentare, è stata considerata un elemento sensibile.
- 2017 l’EFSA presenta un video sulle micotossine e il cambiamento climatico, lanciando un progetto sulle miscele di micotossine negli alimenti e nei mangimi, compreso lo studio dell’influenza del cambiamento climatico sulla produzione di micotossine.
- 2018 l’EFSA sostiene l’Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e sul lavoro e l’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante nell’organizzazione di una conferenza su “L’impatto del cambiamento globale sull’emergere di malattie e parassiti delle piante in Europa“.
Il progetto CLEFSA
EFSA attraverso un lavoro congiunto fra ricercatori, scienziati, esperti delle organizzazioni e istituzioni mondiali e coordinatori di importanti progetti internazionali ricercatori di tutto il mondo, ha avviato nel 2018 un importante progetto denominato CLEFSA (“Climate change as a driver of emergenti risk for food and feed safety, plant, animal health and nutritive quality”) che ha lo scopo di realizzare specifiche “schede di valutazione” che illustrino i possibili effetti che il cambiamento climatico potrebbe avere su una vasta gamma di questioni relative alla sicurezza alimentare.
I risultati del progetto CLEFSA sono descritti in un consistente rapporto scientifico denominato “Il cambiamento climatico come motore dei rischi emergenti per la sicurezza di alimenti e mangimi, la salute delle piante, degli animali e la qualità nutrizionale”. Questo documento, che si compone di 146 pagine, mette in luce la correlazione fra diversi fattori ambientali in mutamento e le possibili interazioni con la nascita di situazioni che in qualche modo possono causare un impatto non trascurabile sulla sicurezza di alimenti e mangimi, sulla salute delle piante, degli animali e sulla qualità nutrizionale.
Stabilisce inoltre che il cambiamento climatico è uno dei tanti fattori (altri includono la globalizzazione del commercio, la crescita del turismo) che contribuiscono alla diffusione e mutazione di molti microrganismi, fra i quali che quelli che inducono patologie sia a breve che a lungo termine nell’uomo, negli animali, nelle piante.
Un uovo approccio nell’analisi dei rischi
Negli ultimi anni, la valutazione e redazione di una corretta analisi dei rischi ha assunto un’importanza che definirei “fondamentale” nei moderni schemi di sicurezza alimentare. In primo luogo perché si tratta di un documento “vivo” che permette all’azienda di prendere decisioni che spesso ne determinano marginalità operative, approccio di lavoro di tipo (realmente) preventivo e di conseguenza anche una certo grado di immagine aziendale.
Ma va considerato anche che realizzare una analisi dei rischi che consideri un possibile scenario in veloce cambiamento, come lo è quello dell’impatto climatico, può essere un fattore determinante che come vantaggio competitivo sul mercato. Come?
Io [Marco Valerio Francone], sono auditor qualificato di terza parte per la sicurezza alimentare e per il packaging alimentare, in fase di audit davanti ad un protocollo di analisi dei rischi ben realizzato e con un taglio fortemente preventivo ovvero che considera realmente una serie di fattori in possibile divenire, posso solo dare una valutazione molto positiva di un’eventuale documento che mi viene presentato in questo modo.
Un situazione del genere, in linea generale e fatto salvo che gli altri requisiti di audit siano bene implementati, condurrà:
- ad una valutazione elevata del grado di certificazione
- ad una descrizione molto positiva nel rapporto di auditor – sezione analisi dei rischi
Questi vantaggi sono direttamente legati anche alla sfera commerciale.
Infine, e non da meno, va considerato che un’analisi dei rischi ben realizzato pone l’azienda in una posizione di decisione attiva e non passiva.
Cosa significa? Significa budgettizzare e razionalizzare i costi verso una chiara finalità, operare scelte ponderate nella selezione dei fornitori, razionalizzare le risorse interne interna (anche umane).
Breve conclusione
Il clima sta cambiando e gran parte di questo veloce cambiamento è la conseguenza delle azioni del genere umano. L’impatto di questo fenomeno non deve essere analizzato solamente nelle sue esternazioni visibili ma anche e sopratutto nelle sue componenti invisibili.
Componenti che impattano anche sulla sicurezza alimentare, con potenziali effetti dannosi per la salute delle persone, delle piante e degli animali.
Il nostro ruolo come professionisti del settore è quello di percepire questo pericolo e renderlo un dato analizzabile all’interno dei sistemi di analisi dei rischi. Questo processo significa estendere le nostre competenze e le nostre attenzioni creando soluzioni che possano innalzare il livello di controllo presente nei sistemi di sicurezza alimentare e sicurezza del packaging alimentare.
La sfida non è nuova ma lo sono i parametri e gli scenari e questo presuppone un livello di competenza sempre maggiore.

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Informazioni sull’autore: Marco Valerio Francone
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